Poeta polacco. Amò
latinizzare il suo nome in
Sarbievus. Compì la propria formazione
presso i Gesuiti, divenendo egli stesso gesuita nel 1612; studiò poi
all'Accademia di Vilna e quindi a Bremberg. Venne poi inviato a Roma per seguire
dei corsi di teologia e venne incoronato con il lauro poetico da papa Urbano
VIII. Fu insegnante dal 1627 di retorica, teologia e filosofia presso
l'Accademia di Vilna. Nel 1635 venne nominato predicatore di corte di Ladislao
IV Wasa. Fu uno degli ultimi letterati polacchi a usare la lingua latina. Le sue
opere vennero tradotte in tutte le lingue europee. Nell'epoca della
Controriforma godette di grandissima fama e guadagnò l'appellativo di
Orazio Sarmatico. Dopo le prime opere (per lo più panegirici di
genere scolastico)
S. seppe tradurre in accenti profondamente cristiani
forme poetiche classiche di ispirazione pagana, componendo il
Lyricorum libri
IV. Altra sua opera, molto apprezzata dai contemporanei è il poema
Silviludia in onore delle cacce di Ladislao IV (Sarbiew, Plłok 1595
- Varsavia 1640).